La situazione della giustizia in Italia – pillola n. 8
Il presidente della Corte Costituzionale, prof.ssa Marta Cartabia, ha rilasciato un’intervista a Repubblica il 15/02/2020 sui temi della giustizia.
Di seguito, alcuni passaggi del suo pensiero:
”… È evidente che i processi troppo lunghi si tramutano in un anticipo di pena anche se l’imputato non è in carcere… ”
“… Che il processo debba avere una ragionevole durata è un principio di civiltà giuridica scritto nelle norme internazionali ed esplicitato nella Costituzione dal ’99.
Sono molti i fattori che concorrono alla lunga durata del processo, alcuni di natura organizzativa, altri legati alla necessità di accuratezza delle prove e alle garanzie per l’imputato.
Perciò, risolvere questo problema richiede un’azione su vari fronti e certamente una riflessione pacata di tutti, al di là di ogni steccato ideologico… “.
“…La giustizia deve sempre esprimere un volto umano … . Ciò significa anzitutto – come dice l’articolo 27 della Costituzione – che la pena non deve mai essere contraria al senso di umanità; ma anche che la giustizia deve essere capace di tenere conto e bilanciare le esigenze di tutti: la sicurezza sociale, il bisogno di giustizia delle vittime e lo scopo ultimo della pena che è quello di recuperare, riappacificare, permettere di ricominciare anche a chi ha sbagliato…”.
“…La Carta tutela tutti, a partire dagli ultimi: poveri, migranti e carcerati …”
Il carcere deve “… rispecchiare il volto costituzionale della pena … .
Negli anni più recenti la Corte sta sviluppando in particolare tre principi: proporzionalità, flessibilità della pena, individualizzazione. La proporzionalità è contro le pene eccessive, l’individualizzazione è contro le pene fisse, la flessibilità contro le pene che non possono essere modificate nel corso dell’esecuzione … ”.
to be continued