Diritto alimentare e diritto alla salute: la Sugar Tax
Il diritto alimentare ha fondamento costituzionale nel diritto al cibo ed alla salute.
La Costituzione italiana non parla espressamente di diritto al cibo, ma il rinvio contenuto nell’art. 10 alle “norme di diritto internazionale genericamente riconosciute” permette di considerare di rango costituzionale l’art. 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 (UDHR), l’art. 11 comma 1 del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali sottoscritto nel 1966 da 145 paesi e la contestuale “Dichiarazione di Roma sulla sicurezza alimentare mondiale”.
Ex art. 25 UDHR “everyone has the right to a standard of living adequate for the health and well-being of himself and of his family, including food, clothing, housing, and medical care and necessary social service…“.
Ex art. 11 comma 1 del Patto Internazionale del 1966 “i paesi facenti parte del patto riconoscono il diritto di ognuno ad un adeguato standard di vita… incluso il cibo adeguato…“.
La Dichiarazione di Roma del 1966, invece, afferma espressamente l’impegno degli stati firmatari a riaffermare “il diritto di ogni persona ad avere accesso ad alimenti sani e nutrienti, in accordo con il diritto ad un’alimentazione appropriata e con il diritto fondamentale di ogni essere umano di non soffrire la fame“.
Il “diritto al cibo” è oggi espressamente menzionato nella carta costituzionale di 20 paesi.
La Costituzione Italiana, come detto, non menziona espressamente il diritto al cibo, ma attribuisce fondamentale importanza al diritto alla salute definito nell’art. 32 “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
E’ ormai assodato che la salute sia conseguenza diretta di un’alimentazione adeguata, di uno stile di vita sano e di cure adeguate.
Tali considerazioni possono sembrare puramente accademiche, ma non lo sono affatto. Da un lato, hanno grande importanza per affrontare e cercare di risolvere il problema della fame nel mondo, dall’altro impongono agli stati ed alla comunità internazionale di adottare leggi e regolamenti volti a limitare la produzione e la vendita di cibi poco salutari, che è uno dei grandi problemi attuali del mondo occidentale.
In tale contesto va segnalata e condivisa la recente iniziativa del quotidiano online “Il Fatto Alimentare” che ha lanciato una sottoscrizione ed inviato una lettera aperta al Ministro della Salute per l’introduzione nell’ordinamento italiano della cd. “Sugar Tax” ossia di introdurre un’imposta sulle bevande zuccherate per combattere la dilagante tendenza all’obesità ed al sovrappeso anche infantili. Le conseguenze sulla salute umana della prolungata assunzione di zuccheri semplici sono numerose e gravi (cfr. dati contenuti nella lettera del “Il Fatto Alimentare” al Ministro della Salute).
L’imposta, già introdotta da vari paesi tra cui la Gran Bretagna, ha portato ad una rapida diminuzione della percentuale di zuccheri nelle bevande ed a maggioriintroiti fiscali per lo Stato.
La petizione lanciata da “Il fatto alimentare” è già stata sottoscritta da ben 10 società scientifiche, eminenti studiosi e numerosi medici ed operatori del settore sanitario.
Anche questo studio, occupandosi di diritto alimentare, ha deciso di sottoscrivere e sostenere la petizione de “Il Fatto Alimentare”.
Link per sottoscrivere la petizione: https://ilfattoalimentare.it/appello-sugar-tax-ministero-zucchero.html
Link per leggere e scaricare la lettera inviata da “Il Fatto Alimentare” al Ministro della Salute: https://ilfattoalimentare.it/wp-content/uploads/2018/10/Lettera-aperta-al-Ministero-della-salute.pdf