Phone claims: confermata in appello la condanna dell’operatore per servizi non richiesti
A luglio 2016 su questo blog avevo dato notizia dell’emissione, da parte del Giudice di Pace di Bassano del Grappa, di tre sentenze innovative in tema di contratti di telefonia mobile.
Oggetto del contendere era l’addebito nelle fatture di telefonia mobile, di somme (in taluni casi molto piccole, in altri per svariate decine di euro al mese) asseritamente dovute per l’erogazione di servizi pubblicitari/giochi/musica in realtà mai richiesti nè utilizzati dal cliente.
Il filone giurisprudenziale suddetto si è consolidato nel corso del 2017.
Le sentenze emesse in primo grado a favore degli utenti sono ormai più di una decina ed ora la prima di tali sentenze – impugnata dalla compagnia telefonica – è stata confermata anche dal giudice d’appello.
Il Tribunale di Vicenza, infatti, con ordinanza del 15/6/2017 resa nel procedimento n. 9755/2016 RG ha dichiarato inammissibile l’appello proposto dalla compagnia telefonica avverso la sentenza del Giudice di Pace.
Risulta, quindi, confermata la responsabilità dell’operatore telefonico che, non avendo rispettato la legge in sede di stipula ed esecuzione del contratto relativo a tali servizi, è stato condannato alla restituzione di quanto indebitamente incassato nonchè al risarcimento del danno arrecato all’ignaro cliente, nonchè alla rifusione di tutte le spese di lite.
Nell’ordinanza in commento il Tribunale ha dichiarato INAMMISSIBILE l’appello proposto dalla compagnia telefonica.
Entrando nel dettaglio, il Tribunale ha confermato la fondatezza della domanda del cliente e smentito, uno ad uno, i motivi d’appello formulati dalla compagnia telefonica, in particolare quanto alla legittimazione passiva della stessa ed alla determinazione della misura del risarcimento del danno che l’attore ha quantificato in base alla normativa antitrust.
La decisione in commento non è stata impugnata e, quindi, la sentenza di primo grado è passata in giudicato.
Si tratta della seconda sentenza definitiva in materia, la prima emessa da un Tribunale italiano (la prima sentenza in assoluto in materia è stata emessa dal Giudice di Pace di Bassano del Grappa a conclusione di una causa patrocinata dall’avv. Rebellato nel 2015).
Risulta, così, confermato in via definitiva anche dalla Magistratura ordinaria il diritto dell’utente di un contratto di telefonia mobile di essere completamente tutelato in caso di addebito in fattura di somme per servizi mai pattuiti nè goduti mediante il recupero delle somme pagate in eccesso ed il risarcimento del danno subito.
Può sembrare una questione di poco conto, ma si tratta, invece, della tutela dei diritti dei più deboli (gli utenti) di fronte allo strapotere delle compagnie telefoniche che, come accertato da queste sentenze e dalle innumerevoli sanzioni loro comminate dall’Antitrust, non rispettano la normativa di settore ottenendo in tal modo enormi profitti.
Al momento, sono pendenti avanti al Tribunale altri cinque giudizi d’appello mentre altri quattro giudizi sono pendenti in primo grado avanti al Giudice di Pace.
Sino ad ora, in tutte le cause, sono sempre state totalmente accolte le richieste di restituzione e risarcimento avanzate dai clienti.
Per effetto di tali sentenze, le compagnie telefoniche responsabili sono state condannate al pagamento della somma complessiva di quasi 50.000,00 euro per restituzione somme, risarcimento danni e spese legali.
Tutte le cause succitate sono patrocinate dall’avv. Rebellato.